Le piante di pisello con cui lavorava Mendel: per evitare l'autoimpollinazione quando non necessario, Mendel rimuoveva gli stami (organi maschili), operando, quindi, secondo selezioni scrupolose sulla fecondazione degli organismi
- Ora, prima di esporre i risultati degli esperimenti di Mendel, è meglio spiegare e definire alcuni concetti:
- Mendel scelse le piante di pisello per i suoi studi e presentavano grossi vantaggi: economico, brevi tempi di riproduzione e presenza di ambedue gli organi riproduttivi (antere e ovario) che permettono al fiore di autoimpollinarsi.
- Mendel focalizzò i suoi studi considerando un carattere alla volta (es. colore del fiore) nelle sue varie forme (fiore bianco, fiore viola): si tratta di ciò che è osservabile del carattere, ossia il fenotipo.
- Gli esperimenti di Mendel partivano da organismi che, considerando quel carattere, trasmettevano nei figli sempre quello e non ne comparivano altri: li chiamò linee pure.
- Mendel pensava che ogni carattere fenotipico fosse trasmesso alle generazioni seguenti mediante unità di informazioni che chiamò "unità ereditaria": oggi sappiamo che si chiamano geni e che corrispondono a sequenze di DNA codificanti.
- Inoltre, dato che i geni possono portare forme diverse di uno stesso carattere, chiamò queste forme alternative "fattori" e che un gene fosse costituito da due "fattori": oggi sono conosciuti come alleli e sarebbero la singola informazione genica presente sul singolo cromosoma; mentre il risultato dell'espressione genica è dato dall'interazione tra lo stesso gene sui cromosomi omologhi.
- Anche se nel fenotipo risulta un solo carattere, gli alleli sono comunque presenti nell'assetto genetico o genotipo. Questo individua due grandi classi di individui: quelli con il genotipo costituito da due forme alleliche uguali, detti omozigoti, e quelli con alleli diversi, gli eterozigoti. In particolare, gli omozigoti coincidono con le linee pure di Mendel.
Differenza tra genotipo e fenotipo: il carattere "giallo" prevale sul carattere "verde" quindi, anche se il genotipo degli individui conterrà il carattere "verde", il risultato visibile sarà il fenotipo "giallo".
- Adesso enunciamo le 3 leggi di Mendel, spiegando in cosa consistono e secondo quali dati Mendel si basò per formularle:
- Legge della dominanza: l'accoppiamento di due linee pure (generazione P) per quel carattere ha dato origine a una generazione F1 che manifesta interamente il carattere fenotipico di uno dei due genitori; questo carattere è detto dominante mentre quello che sembra come scomparso si chiama recessivo.
- Legge della segregazione o della disgiunzione: autoimpollinando un individuo della generazione F1, ricompariva nella generazione F2 il carattere recessivo presente nell'altro genitore per il 25% (rapporto 3:1); significa che gli alleli di un gene provengono uno dal padre e l'altro dalla madre e che nella formazione dei gameti si separano.
- Legge dell'indipendenza dei caratteri o dell'assortimento indipendente: considerando contemporaneamente due linee pure per due caratteri (generazione P) e autoimpollinando un individuo della generazione F1, le combinazioni possibili tra i caratteri si manifestavano in proporzioni definite (rapporto 9:3:3:1); in sostanza, gli alleli di singoli caratteri segregano "per conto loro".
Spiegazione della seconda e terza legge di Mendel: le varie combinazioni sono state ricavate mediante questa tabella conosciuta come quadrato di Punnett
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