martedì 10 settembre 2013

Le mappe cromosomiche

Dopo le scoperte di inizio secolo, gli scienziati non si diedero per vinti e continuano i loro studi per chiarire sempre più dubbi su questa neo-scienza, la genetica che si definisce classica. Innanzitutto, si scoprì che alcune onde e delle sostanze erano in grado di accelerare e aumentare i processi di mutazione in un organismo: sono quelli che oggigiorno definiamo agenti mutageni. Gli studiosi iniziarono, inoltre, a concentrare i loro studi sui gruppi di associazione: l'insieme dei geni associati, ossia quelli contenuti nella stessa coppia di cromosomi omologhi, costituisce un gruppo di associazione.
  • Gli studi su drosophila melanogaster procedevano per l'analisi di più caratteri contemporaneamente, in particolare "colore occhi" e "lunghezza ali": la riproduzione dell'esperimento di Mendel confermò che si trattava di caratteri i cui geni erano associati eppure si presentarono degli individui dove questi segregavano independentemente. Si pensò che durante il processo meiotico, a volte, si attua uno scambio di materiale genetico tra i cromosomi omologhi: è il processo oggi noto come crossing over.
Il crossing over avviene tra alleli di geni associati e aumenta notevolmente la variabilità genetica
  • Il fatto che il crossing over avvenisse sempre tra alleli corrispondenti portò a pensare che i relativi geni si trovassero in zone precise (loci, sing. locus) del cromosoma; inoltre, da ulteriori risultati, si dedusse che i geni si rimescolavano secondo percentuali di probabilità fisse. Fu così che da questi dati si decise di determinare la distanza tra questi geni associati e la loro successione nel cromosoma (presupposta lineare): in questo modo furono stipulate le prime mappe cromosomiche.
la probabilità che avvenga il crossing-over varia a seconda della distanza tra i geni
  • La sequenza lineare dei geni fu dimostrata dall'osservazione di particolari cromosomi caratterizzati da bande chiare e scure piuttosto visibili, corrispondenti ai vari loci: sono stati definiti cromosomi politenici (detti anche giganti) che, oltretutto, incentivarono la ricerca dei misteriosi meccanismi alla base delle mutazioni genetiche.
cromosoma gigante o politenico

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